Il Taijiquan nel consueto Vivere

Usare i principi del TaiChi nel consueto vivere.

Una delle tante peculiarità e utilità di un sistema basato sui principi del TaiChi, è proprio quello di muoversi o fare qualsiasi gesto come, tirare, spingere, premere, camminare, afferrare e naturalmente tante, tante altre azioni che eseguiamo in ogni momento durante la giornata, impiegandole come tecniche apprese durante le lezioni in palestra con il proprio insegnante.

Questo modo di “sentire” il movimento, obbliga la mente ad una concentrazione implicita e una connessione e presenza con il proprio corpo, permettendoci di concentrare e stabilire un contatto con ogni area e fascia muscolare. Ecco perché i movimenti del TaiChi sono così lenti da essere percepiti dai più come una danza praticamente infruttuosa ai sensi di migliorare la propria salute e tonicità, con l’idea stereotipata che un’attività motoria valida debba essere eseguita esclusivamente con ritmi veloci e/o movenze cadenzate, settoriali e con pesi. Nulla di più errato!

Ogni azione che svolgiamo durante la giornata, come ad esempio spingere un carrello al supermercato, tirare il guinzaglio del cane, afferrare la bottiglia dell’acqua, chinarsi per prendere un oggetto da terra o semplicemente stringere la mano ad un conoscente, offre il momento di riconoscere le diverse forze in atto e che si apprendono durante le lezioni di TaiChi in palestra (ting jin – l’energia interna che ascolta).

La gestione non più delle stesse abitudinarie fasce muscolari che creano nel tempo disfunzioni o atrofizzazioni di altre fasce, ma la sincronicità e consequenzialità dell’intera massa corporea, ne aumenta le prestazioni, utilizzando ciò che serve per ottenere la massima efficacia con il minimo sforzo. Alla fine non sono più le stesse azioni mnemoniche, ma movimenti imposti inizialmente dalla mente conscia dopo l’aver appreso un “sistema” che si avvale della tensegrità del proprio corpo.

Distendere la schiena, ponendo enfasi sulla sommità della testa che punta verso il cielo, ruotando leggermente in avanti le anche, rilassando le spalle con la chiusura naturale dello sterno, scaricando l’intero peso del corpo negli arti inferiori leggermente piegati, porta ad un rilassamento (fang song – rilassamento attivo), che rinforza la postura correttamente, ridistribuendo le forze in atto, contribuendo a migliorare l’equilibrio e tonicità dell’intera nostra struttura.

I benefici che ne scaturiscono sono numerosi, tutto l’insieme neurale dovuta alla concentrazione, concorre ad una concatenazione nuova e vincente su tutto l’organismo, la mente ordina e il corpo esegue.

Tutto ciò non s’impara con poche ore in palestra la settimana, ma con la consapevolezza che diventa man mano sempre più stabile con il passare del tempo e che offre non solo una migliore salute fisica, ma una migliore condizione di vita.

Gianluca Savini