Era il 2018… viaggio in Cina dal G.M° Zhang Shaotang

Prima della pratica, discorso iniziale del G.M° Shaotang:

“Benvenuti in Cina.

Attraverso l’allenamento odierno, riuscirete ad entrare meglio e soprattutto a capire meglio la cultura Cinese. Personalmente non so quanto voi sappiate di questa cultura, però in qualche modo cercherò di spiegarla in maniera tale da essere compresa facilmente. Ora siamo qui e abbiamo questa interazione, uno scambio reciproco di culture e allenamenti e la cosa che posso fare qui e ora è che attraverso la mia guida, possiate fare un’esperienza del vero Taijiquan Tradizionale. Il mio livello non è altissimo, però posso mettere a vostra disposizione ciò che so e vi spiegherò inizialmente come funziona il Li Pai Taijiquan. Gli stili delle arti marziali cinesi sono moltissimi, così come sono molti gli stili di Taijiquan, però non è importante quale TaiChi vediate, perché i principi su cui si basano sono gli stessi, cambiano però i metodi di applicazione in base a questi principi. Tutti sono buoni, tutti sono validi e non esiste il TaiChi migliore o peggiore e di conseguenza anche i livelli di conoscenza, non sono gli stessi perché diversi stili riflettono diversi livelli di conoscenza. Non dovete pensare in termini di buono o cattivo, valido o non valido, la parola Kung Fu che significa alta abilità raggiunta da una persona con il duro lavoro, ha diversi livelli di conoscenza e per me il Kung Fu è un modo di sviluppare il proprio cuore, il proprio animo attraverso il corpo, perché attraverso il corpo posso allenare il mio animo, e questo è chiamato Tao Fa, la via maestra. Il Tao ha delle regole fisse, ma metodi diversi hanno regole diverse e ciò deriva dallo scopo che ci si prefigge. E’ per questo motivo che esistono diversi stili, diverse sfaccettature, perché ogni stile ha un suo scopo e bisogna vedere e capire dove vuole arrivare, qual è il suo scopo principale. Per arrivarci c’è un metodo ed è per questo che nel TaiChi si dice che la cosa più importante che guida l’intero processo è l’intenzione. Prima c’è l’intenzione, poi c’è l’applicazione dell’intenzione e quindi l’azione. Intenzione e azione, se non c’è intenzione, non può esserci azione. Per cui la cosa più importante nel Taijiquan è quello che metti a livello di intenzione. Se metti una buona intenzione, crei una buona azione. Il Taijiquan è una delle più grandi espressioni della cultura tradizionale cinese. La cultura tradizionale cinese, si basa sui concetti di Yin e Yang e si dice una volta Yin e una volta Yang ed è in questa maniera che si genera il Tao, si crea la vita. In questa maniera è più semplice capire la relazione che avviene con la nostra cultura, è come un codice binario 0 1 0 1 0 1, come essere e non essere. Funziona in questa maniera, in modo molto schematico. L’uno è essere, lo zero è non essere. L’uno è l’azione concreta e lo zero è l’azione non visibile. E’ come il codice binario fatto di 0 1 0 1 0 1, così è l’azione che è fatta di momenti di essere e momenti di non essere. L’azione è fatta di alternanza tra 0 e 1. Tutta la cultura cinese è fondata su questo punto, così come all’interno dei caratteri cinesi dove questo concetto di vuoto e pieno, vuoto e pieno è come l’alternanza di 0 1 0 1 0 1. L’azione e la non azione, essere e non essere sono inseparabili. Il nostro pensiero corrisponde allo zero, al non essere, alla non azione, alla stasi. Invece la nostra azione corrisponde all’uno, cioè al movimento, ma solo se c’è lo zero e viceversa il tutto avviene. Bisogna considerare che tutta la cultura cinese è basata su questo tipo di pensiero e chi studia il Taijiquan, prima deve capire questo, deve capire questo aspetto della cultura cinese, la quale è molto vasta e abbastanza complicata, ma basata su concetti molto semplici. Il Taijiquan è tutto, è la terra, la relazione tra l’uomo il cielo e la terra perché nel TaiChi e nella cultura cinese, tutto è interconnesso e si pensa che l’uomo, la terra e il cielo siano parte della stessa cosa. Quindi le nostre azioni, corrispondono alle azioni e al volere del cielo, ed è per questo che nel Taijiquan si utilizza il concetto di Qi, dei cinque agenti, degli otto trigrammi, perché tutto quello che si fa completamente con il corpo durante l’allenamento, ha una corrispondenza più alta nel cielo e nell’universo, ed è sempre per questo motivo che i movimenti del TaiChi sono rotondi, uniformi, perché così è rotondo il cielo, la terra. Ad esempio, un’applicazione molto concreta del concetto di Yin e Yang nel TaiChi è la chiusura e l’apertura, il duro e il morbido, l’alto e il basso, dentro e fuori, avanzare ed arretrare, in questa maniera costruisco la correlazione di quello che c’è nel cielo, nel codice binario e nell’universo, all’interno della mia pratica. Quando ci muoviamo, siamo come acqua, dobbiamo essere mutevoli e morbidi. La stessa cosa la dobbiamo fare con la nostra intenzione, non solo con il corpo, ma anche l’intenzione deve essere pronta a mutare ed essere morbida. Se io ho in mente di essere come acqua, così la mia intenzione e il nostro movimento devono essere come l’acqua. Il Taijiquan lo dobbiamo intendere come un’applicazione pratica di tutti questi principi teorici.

Il Li Pai Taijiquan è molto diverso rispetto agli altri stili, la forza del Li Pai Taijiquan sta proprio nel concetto dell’acqua, della morbidezza.

Ad esempio, da dove scaturisce la forza, la forza scaturisce dalla chiusura, ma la chiusura, deve essere una chiusura morbida, non una chiusura dettata dalla contrazione e qui, torniamo all’idea dell’acqua. Il Li pai Taijiquan si inserisce nel concetto di crescita e decrescita, di apertura e chiusura e all’interno di questo processo ci sono delle regole fisse. Perché vi faccio questo discorso, perché è molto importante quando praticate, di tenere sempre in mente questo tipo di pensiero. Avete già praticato con il Maestro Kuang Haijun la taolu Lao Ba Shou e i suoi otto movimenti di base. Quando praticate anche i soli primi quattro movimenti (Peng – Lu – Ji – An), in ogni movimento dovete mettere questo tipo di coscienza, questa teoria. Questa teoria è la stessa che governa le leggi dell’universo. Questa teoria deve assolutamente influenzare i vostri movimenti, il vostro modo di fare lo stile e in realtà, ci sono molti più contenuti su cui dovrei parlarvi, ma per ora ho cercato di sintetizzare questi pochi concetti e spero che attraverso l’allenamento giornaliero, riuscirete anche un minimo a fare vostri questi principi, perché questo tipo di teoria deve dettare ed essere da guida al vostro movimento. Prima dovete riflettere su quello che fate e in seguito trasformare questi pensieri in azioni concrete. In questa maniera, teoria e pratica saranno un tutt’uno”.

Penso non ci sia altro da aggiungere, se non la legge delle 3 P… Praticare, Praticare, Praticare!

Attraverso il Taijiquan, capire la cultura Cinese.
Insegnante Gianluca Savini