Ora accomodati e “ascolta”.

…parliamo di una pratica antica, un tesoro tramandato di generazione in generazione che spesso si nasconde dietro l’ombra delle discipline marziali più note: i Baduanjin, gli “Otto Pezzi di Broccato”.

Vedi, quando si parla di arti marziali, molti pensano subito a pugni, calci e rotture di mattoni. Certo, sono aspetti che esistono. Ma il vero combattimento inizia e finisce molto prima, dentro di noi. E il vero scopo di queste pratiche è quello di renderci forti non solo nel corpo, ma anche e soprattutto nella mente e nello spirito.

I Baduanjin sono un’ottima porta d’ingresso per questo cammino. Sono una serie di otto esercizi, semplici ma profondi, che agiscono su tutto il corpo. Non sono una serie di posizioni statiche, ma un dialogo continuo tra il corpo e la mente. Come un ruscello che scorre, ogni movimento nutre, massaggia e allunga, ma senza fretta, senza strappi, con la stessa calma con cui una pianta si protende verso il sole.

I benefici, nel lungo periodo, sono tangibili. Non si tratta di magia, ma di un lavoro costante, come l’acqua che scava la roccia.

A livello fisico, noterai un miglioramento della postura. La colonna vertebrale si distende, le spalle si abbassano, il torace si apre. Avvertirai un rilascio delle tensioni muscolari, soprattutto quelle accumulate sul collo e sulle spalle, in cui spesso nascondiamo il peso delle nostre preoccupazioni. La circolazione sanguigna e il flusso del Qi, l’energia vitale, miglioreranno, portando nutrimento a ogni cellula del tuo corpo e favorendo la salute degli organi interni.

Ma dove si cela il vero tesoro? Nel silenzio.

La pratica dei Baduanjin ci insegna la calma e la concentrazione. Ci impone di essere presenti, di ascoltare il nostro corpo, di percepire il respiro. Questo, nel tempo, si traduce in una mente più lucida e meno agitata. Un po’ come l’acqua di uno stagno che, lasciata ferma, diventa trasparente.

Ora, la domanda che spesso si presenta è: “Come può una pratica così calma essermi utile per un’eventuale difesa personale?”. È una domanda legittima, e la risposta è più sottile di quanto sembri.

La difesa personale non è solo una questione di forza fisica. È prima di tutto una questione di consapevolezza, di equilibrio, di gestione delle emozioni, del proprio stato mentale e fisico. Chi pratica i Baduanjin sviluppa un centro più saldo. I movimenti, che all’apparenza sono delicati, in realtà rafforzano i muscoli profondi, quelli che ci danno stabilità. Questo equilibrio non è solo fisico, ma anche mentale.

Un corpo centrato e radicato è meno propenso a cedere al panico. La calma che si coltiva durante la pratica diventa una risorsa preziosa in situazioni di stress.

Sai, il vero pericolo, spesso, non è l’aggressore, ma la nostra reazione. La paura ci rende rigidi, lenti e ci fa compiere azioni sconsiderate. Un praticante è meno incline a perdere la testa. Inoltre, la pratica dei Baduanjin, con la sua fluidità e la sua circolarità, è il perfetto complemento del Taijiquan stile Li Pai. Uno stile che, come un fiume, non si oppone alla forza ma la asseconda, la incanala e la restituisce.

I Baduanjin preparano il corpo, lo rendono elastico e “permeabile”, in grado di ricevere e guidare l’energia senza bloccarsi. I movimenti che si trovano nel Taijiquan, le spinte, i passi, le parate, diventano così naturali e intuitivi. Non sono più una sequenza meccanica da imparare, ma un’espressione del corpo che si muove in armonia, un po’ come un albero che si piega al vento invece di spezzarsi.

In conclusione, non pensare ai Baduanjin come a una semplice ginnastica. Pensali come a un seme che pianti oggi per raccogliere i frutti domani. Sono un invito a rallentare, ad ascoltare e a coltivare quella forza interiore che si nasconde nella calma. Sono il primo passo di un viaggio che ti porterà a scoprire una versione più forte, più stabile e più serena di te stesso. Se sei curioso, non esitare a provare.

Vieni a trovarci in palestra, il tappeto è sempre steso….. la prima volta.